Profumo d’autunno – Malta, stucco colla, acrilici su tela. 100x100cm
Profumo d’autunno – Malta, stucco colla, acrilici su tela. 100x100cm. L’autunno è la stagione dei colori caldi, del giallo, del rosso e del marrone. Spesso nel mondo dell’arte viene intesa come la parte finale dell’esistenza, quando le tinte forti iniziali cominciano ad attenuarsi poco a poco fino a spegnersi quando ci si approssima all’inverno. Sono numerosi gli artisti che hanno dedicato opere memorabili con richiami fortemente autunnali: basta pensare al meraviglioso Bacco del Caravaggio oggi appartenente alle collezioni degli Uffizi o al celebre Autunno dell’Arcimboldo. La stagione autunnale ha un fascino particolare, ha un notevole impatto visivo dato dai vivaci colori che sprigiona. I colori sono caldi ed avvolgenti e ci incoraggiano ad affrontare l’arrivo dei primi freddi. L’autunno è la stagione in cui la natura si prepara ad affrontare la fase di riposo, le foglie degli alberi assumono una colorazione particolare che può variare dall’arancione o rosso vivo, passare per un giallo ocra ed arrivare ad un verde scuro o marroncino. I colori dell’autunno sono speciali perché offrono molti stimoli per la nostra sensorialità. Questa stagione stimola il nostro olfatto con il profumo tipico di sottobosco. Per esempio, dopo un temporale, sentiamo l’odore dei suoi frutti. Castagne, funghi, zucche, e tanti altri. Ma stimola anche la vista con le meravigliose tinte delle foglie autunnali. Soprattutto, siamo circondati da colori più caldi e avvolgenti. Gabriella Tolli in effetti in merito a tutto cio’ dedica una sua opera all’autunno, nonche’ i colori sopraddetti sono anch’essi utilizzati dalla pittrice medesima per ontoconcretizzare nel suo quadro l’ idealizzazione di questa stagione che precede l’ inverno e tralascia dietro di se’ l’ estate. L’opera e’ stata realizzata con una tela in lino, quadrangolare di chiara matrice geoometrica e euclidea, dove delle micromacrocromo chiazze aniconiche supportati appieno dai colori e i materiali misti ivi summenzionati si ontoconconcretizzano ovunque per la totalita’ della superficie della tela, inserendo l’opera in questione negli interni programmatici dell’arte informale. Per alcuni l’autunno, con il suo meraviglioso fogliame è una stagione che apporta stati emotivi di tristezza, nostalgia, malinconia. Per altri è invece la magia più alta che la natura possa esprimere nella sua circolarità. ll mutare del tempo e delle stagioni puo’ influire a livello psicofisiologico sugli esseri psichici, su diversi livelli. Ciò è dovuto a una diversa serie di fattori metereologici che sono percepiti – volenti o nolenti – dall’ unità corpo – psiche, quali – primo tra tutti – la variazione temporale della luce diurna, che a sua volta ha effetti a livello neurotrasmettitoriale e ormonale su tutto il corpo-psiche. Esistono anche diversi disturbi dell’umore legati al cambio delle stagioni, la stessa depressione ha una sua peculiare modalità nel cambio stagionale. Vi è dunque un autunno psichico, un autunno interiore. Vi è sempre un rapporto di sincronicità tra mondo e psiche individuale. Così come la vegetazione, gli alberi con le loro foglie, vivono un processo di maturazione durante l’autunno, così nell’ essere umano qualcosa vive lo stesso processo, con lo stesso ritmo. La psiche ha bisogno dei doni di questa stagione, quali l’introversione, la lentezza del tempo, un certo silenzio nell’aria, un certo porre attenzione e riflessione alla caducità e all’impermanenza dell’inessenziale, nonche’ la pittrice Tolli estromette ogni rappresentazione pittografica che possa rimembrare una qualsiasi forma antropica o artificiale nel suo quadro, talche’ ella non supporta nemmeno l’ evocazione di una scena di paesaggio naturale o artificializzata, poiche’ la pittrice in questione predilige con il suo estro artistico magnificare il suo mondo interiore, e non rappresentare tramite l’ersercizio artistico gli obiecta e i soggetti che si impongono sulla superficie del pianeta terra. In effetti quando le foglie cadono, tutta la terra è un cimitero piacevole in cui passeggiare. Queste stagioni di mezzo, autunno e primavera, che stanno per così dire tra inverno ed estate, sembrano essere – per l’occhio comune – nient’altro che stagioni preparatorie, ritualistiche, preludi fugaci all’inverno e all’estate che verranno, e per quanto nella nostra cultura contemporanea la dimensione del passaggio a qualcos’altro sia sempre meno vissuta, percepita, intuita, amata, dobbiamo invece realizzare che proprio in queste due stagioni – autunno e primavera – si cela forse – e timidamente – la vita tutta quanta. Seppure a volte il freddo che la stagione comincia a portare sia inevitabile, a volte persistente, l’albero continua a vivere della sua linfa e con le sue radici, producendo foglie di una tinta meravigliosamente variegata, tinte che solo in quel periodo possono vedersi. Così anche l’uomo, quando entra nel suo autunno interiore, viene investito da un freddo sempre più crescente, e una strana solitudine lo obbliga a volgere l’occhio dentro. Nonostante il freddo, quell’uomo, come l’albero fa con le sue foglie, produrrà sul suo volto i segni di un tumulto epico interiore – ma sommesso -, che proprio come le foglie d’autunno, avranno una loro storia e un loro futuro, segni che avranno una caratteristica del tutto particolare. Cosi come l’albero in autunno anche alcuni uomini, nel loro autunno interiore, possono rilucere con una più peculiare intensità, con dei colori che presagiscono una rinascita imminente. L’autunno in fin dei conti prepara quei frutti buoni che verranno in un futuro radioso e tranquillo. Jean-François Bachis-Pugliese Semiologo e Critico dell’ arte. Copyright 2022. Tutti i Diritti Riservati.
Enciclopedia dell’arte contemporanea italiana - Tomo 6
Jean-François Bachis-Pugliese Semiologo e Critico d’ arte. Copyright 2021. Tutti i Diritti Riservati