La Luce e l’immenso – Acrilici e vernici su tela – 100x150cm
La Luce e l’ immenso – Acrilici e vernici su tela – 100x150cm. Un essere psichico femminile può manifestare mediante l’esercizio artistico delle risoluzioni pittoriche cromoinformalizzanti che inizialmente, sono ontoconcretizzate solo teoricamente all’interno della sua mente contemplante. Analogamente, la pittrice, Gabriella Tolli elabora questo quadro che accoglie in se stesso la sua gestualità pittorica. Ella si avvale di un supporto di una tela bianca, di lino, rettangolare, di chiara matrice geometrica euclidea, per rappresentare delle micromacrocromo chiazze irregolari, contraddistinte da vari colori, soprattutto, dal blu e dall’azzurro, i quali, mescolati con delle vernici gialle e altre gradazioni cromatiche e tonali differenti, danno luogo alla concretizzazione a tali micromacromo chiazze aniconiche che si impongono, con intransigenza, per l’appunto, sulla superficie della tela del suo quadro. Se Kupka e Fautrier furono fra i primi pittori del Novecento a magnificare l’irregolarizzazione della cromosuonoinformalizzazione che fa da contrassegno alla potenza iconografica delle micromacromo chiazze pittoriche di cui si compongono i multiformi policromatismi aniconici, ricavati dall’utilizzo di vari colori e materiali misti per elaborare alcune opere costituendole come oggetti d’arte, qui, ella concepisce, in virtù della sua ricerca pittorica, un manufatto artistico, che pone le sue basi stilistiche sulle attente sperimentazioni pittoriche dei numerosi artisti informali i quali subirono sulla propria pelle gli effetti devastanti delle due guerre mondiali del XX secolo, e le cui opere testimoniano, mediante le loro risoluzioni policromatiche, la possanza stilistica di una gestualità pittorica totalmente differente dagli artisti del loro tempo o da quelli che li precedettero, giacché questi ultimi erano solitamente impegnati a raffigurare, realisticamente o idealmente, delle forme e dei colori che sono tutt’oggi simili ad allora, e, nella maggior parte dei casi, generati dai vari obiecta e soggetti che comprendono l’ordine della razionalizzazione sia del loro peso specifico sia della loro possanza volumetrica, la quale si ontoconcretizza negli interni immanenti degli spazi che accolgono la giacenza ontologica di ogni ente. Gli accenni pittorici alla significazione di una determinata campitura monocromatica, da cui ha origine la rimozione di qualsiasi struttura iconografica, la quale era sovente caratterizzata dalla razionalizzazione di una prospettiva ideale, trovano il loro supremo esito nella gestualità pittorica di Gabriella Tolli, la quale estromette, sostanzialmente, ogni tipo di linea di contorno ideale, atta a dare corpo alla razionalizzazione iconografica delle forme rimembranti un soggetto o un obiectum della realtà. Il motivo di tale rifiuto risiede nel fatto che se tali linee perimetralizzanti fossero impiegate dall’artista, esse provocherebbero nel suo spirito un senso di soffocamento, convogliando, di conseguenza, la sua gestualità pittorica, ossessiva e dinamica negli interni programmatici della cosiddetta prigionia della forma geometrimatematecizzata. I colori acrilici, di cui la pitttice si serve, sono spesso predisposti assieme con materiali misti sulle superfici materiche irregolari, composte di gesso, che ricoprono, totalmente, il supporto della tela ivi adoperato dalla pittrice stessa per magnificare quanto sopra citato. Oltracciò, la granulosità dei disparati materiali artificiali dà vita a delle protuberanze cromoinformali irregolari, che costituiscono la concretizzazione del rilievo artistico, dove il tatto umano riesce a percepire delle sensazioni, le quali sono ulteriormente intensificate dalle particolari e suggestive percezioni visive, nel momento in cui un soggetto psichico si ritrova con la sua mente contemplante e il suo corpo di appartenenza a sostare nei medesimi spazi immanenti, accoglienti sia il suo peso specifico e la sua possanza volumetrica sia l’opera manifesta. Le molteplici spatolate e pennellate intrise dai colori acrilici contribuiscono alla realizzazione di opere le quali sono ascrivibili negli interni programmatici del Sensorialismo materico, dacché i colori medesimi e i materiali artificiali, una volta applicati sulla superficie della tela, dopo la loro asciugatura, danno luogo a delle protuberanze e a degli incavi cromoinformalizzanti irregolari che sprigionano per se stessi e l’opera manifesta delle risoluzioni iconografiche le quali si distinguono per la scorrevolezza delle varie ombre portanti e proiettate, da cui risulta la certificazione del biditridimensionalismo iconografico. La pittrice abolisce dai suoi manufatti artistici la presenza ossessiva di qualsiasi essere psichico della sua stessa specie di appartenza, nonché ogni elemento iconografico che possa rimembrare gli obiecta artificiali o naturali della realtà fenomenica, giacché ella vuole, mediante la sua gestualità pittorica, esprimere, nelle opere anzidette, le sue idee teoretiche, le quali contengono delle forme e dei colori irregolari, di natura arbritraria, che si impongono, senza permesso e con intransigenza, alla sua mente contemplante, e che possono essere esternate, unicamente, tramite la forma d’arte, e manifestate, pertanto, come tali attraverso i vari materiali artificiali, plasmati grazie all’esercizio artistico, da cui risulta, iconograficamente, l’oggetto d’arte. Gli extralanci iconografici sono costituiti dalla decocompressione policromatica irregolare, caratterizzante le tante striature e le micromacromo chiazze luminescienti altrettanto irregolari, le quali ontoconcretizzano la magnificenza del supremo suono ancestrale, il quale trova la sua giusta predisposizione iconografica nella ritmocromoinformasonorizzazione dell’opera creata da Gabriella Tolli, la quale è capace di estrinsecare grazie ai suoi quadri l’idealizzazione del passaggio da un universo all’altro che non può essere invece effettuato, su questa Terra, dalla maggior parte dell’umanità recalcitrante, poiché essa non può percepire al di là dei propri organi di senso, in questa vita, ciò che è rappresentato, idealmente, nelle opere della pittrice in questione.
Enciclopedia dell’arte contemporanea italiana. Terzo tomo in uscita. 130 pagine a colori, 777.777 mila battute di testo scritto per ogni opera, 37×23 cm. Cover semirigida plastificata. Testi critici a cura di : Giuseppe Giglio Storico e Critico d’arte, Jean-François Bachis-Pugliese Semiologo e Critico d’arte, Mery Rose Florio Linguista e Critico d’arte. AdtEditori ISBN 9788832296259. Opera d’ ingegno. Tiratura limitata: 0/50 Volumi
Jean-François Bachis-Pugliese. Semiologo e Critico d’arte. Copyright 2021. Tutti i Diritti Riservati