The Power – Tecnica mista su tela – 80x90cm
L’autodeterminazione del potere all’interno della realtà fenomenica può dare origine, in qualche essere psichico, all’ontoconcretizzazione di alcune idee teoretiche, comprendenti i concetti inerenti la celebrazione della propria persona e dell’energia del potere medesimo che s’incarna nel soggetto psichico stesso. Quest’ultimo, infatti, con il suo spirito e il suo corpo di appartenenza, è capace, in virtù dell’immanentizzazione del potere, di dare luogo a dei cambiamenti e a delle trasformazioni considerevoli di se stesso, della sua persona, nonché degli obiecta che si impongono con il loro peso specifico nell’identico spazio immanente, accogliente la presenza fisica sia del soggetto psichico anzidetto, incarnante il potere manifesto, sia gli obiecta stessi che si ontoconcretizzano nello spazio medesimo. La pittrice, Gabriella Tolli, impiega una tela bianca di lino, rettangolare, di chiara matrice geometrica euclidea, al fine di rappresentare, mediante l’utilizzo dello stucco e dei colori acrilici, l’iconograficizzazione fantasiosa del potere. Oltracciò, ella si avvale dell’uso non solo dei pennelli, ma anche e soprattutto delle spatole con cui stende i colori sulla tela, da cui riesce a ottenere, pertanto, una serie di effetti particolari, propri del decocomposizionismo ontologico che il potere impartisce a un obiectum o a un soggetto, nel momento in cui il potere stesso decide di manifestarsi, quando esso è evocato e magnificato in tutta la sua possanza ontologica, negli interni immanenti, ospitanti la presenza dei soggetti e degli obiecta che dominano, con il loro peso specifico e la loro razionalizzazione volumetrica, la superficie terrestre. Le idee teoretiche, concernenti la celebrazione del potere, possono organizzarsi all’interno della mente contemplante di un soggetto psichico femminile attraverso la manifestazione ideale di alcune forme e colori che riflettono l’iconograficizzazione teoretica di quanto sopra citato. A riprova di ciò, la suddetta pittrice concepisce, grazie alla sua gestualità pittorica, un manufatto artistico il quale rappresenta delle porzioni di alcune forme geometrimatematecizzate che rivelano la dinamocromoinformalizzazione degli effetti energetici di tale potere, nel momento in cui esso decide di manifestarsi all’interno dell’anima della pittrice stessa. In effetti, l’uso delle malte da parte della suddetta artista determina come risultato delle sezioni irregolari di cui sono composte le disparate forme geometrimatematecizzate, su cui sono applicati, successivamente, i colori acrilici, certificando, conseguentemente, la possanza che caratterizza la cromodinamicizzazione degli colori stessi, i quali sono stesi, in modo celere e deciso, con una gestualità compulsiva e ossessiva, da parte della pittrice in questione. La granulosità per cui si caratterizza e si distingue la malta ivi adoperata per dare corpo sia alle tante porzioni aniconiche, contrassegnate da diverse risoluzioni iconografiche irregolari, sia a quelle che richiamano alla mente alcune forme geometrimatematecizzate, determina, nel loro insieme, il supremo esito del quadro, il quale, perciò, può essere inserito nell’ambito delle tante ricerche stilistiche delle scuole dell’Espressionismo astratto, nonché nelle numerose manifestazioni pittoriche del Sensorialismo materico. Tale fase stilistica, infatti, può essere definita dalle tante protuberanze generate, per l’appunto dalla consistenza granulosa ricavata dalla combinazione di determinati materiali, di cui si avvale la pittrice sopraindicata, le quali, pertanto, possono essere percepite a occhio nudo e, altresì, tramite il tatto da parte di un soggetto psichico che si ritrova con il suo spirito e il suo corpo di appartenenza a sostare nei medesimi spazi accoglienti la sua presenza fisica e l’opera manifesta. La granulosità che dà origine alla moltitudine di protuberanze e agli avvallamenti prodotti dalla malta attesta, perciò, l’immanentizzazione del mezzo rilievo artistico, il quale contribuisce a potenziare la drammaticità delle ombre proiettate che si intervallano nei pieni e i vuoti i quali si manifestano sulla superficie della tela in virtù della proiezione su di essa della luce artificiale o naturale. Lo sfondo dell’opera è costituito da un intenso colore nero, il quale è prevalentemente ricoperto da molteplici spatolate intrise di malta grumosa, utilizzata dall’artista per iconograficizzare le tante cromoinformalizzazioni irregolari suggellanti il ricordo dell’integrità cromoformale della razionalizzazione volumetrica di un obiectum immanente o teoretico che è stato nondimeno sottoposto agli effetti del decomposizionismo ontologico, causato dall’immanentizzazione di un potere di portata devastante. Tali cromoinformalizzazioni iconografiche irregolari, infatti, racchiudono delle significazioni teoretiche relative alla rappresentazione ideale dell’immanentizzazione ben strutturata di un obiectum, o al contrario del suo stesso autosfaldanento ontologico, identificabile, per l’appunto, nei frammenti concepiti da Gabriella Tolli. Questi frammenti grumosi e irregolari alludono a delle immagini iconografiche, immortalate all’interno del quadro, le quali rappresentano non solo il momento in cui il potere riesce a ontoconcretizzare un obiectum o un soggetto mediante l’organizzazione in un solo ente di tutti i vari elementi costitutivi della superficie terrestre ivi iconograficizzati, bensì anche il processo di celebrazione della manifestazione dell’esistenza di un obiectum o di un soggetto al momento della sua nascita o della sua decomposizione da parte del potere creativo o distruttore.
Catalogo Virtute Flavo. 80 pagine a colori, Cover semirigida plastificata, 22x22cm. Adteditori ISBN 978 – 88 – 32296 – 27 – 3 . Testi Critici a Cura di: Jean-François Bachis-Pugliese e Mery Rose Florio
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