La fase di apprendistato che gli artisti devono compiere per giungere, con mano colta ed adeguato bagaglio tecnico, all'incontro con se stessi, quel momento speciale nel quale i più' avveduti fra loro si rendono conto se sono davvero tali o non piuttosto degli eterni dilettanti, capaci di tracciare linee studiosamente corrette senza l'afflato dell'ispirazione.
Il proprio senso di autocritica ed il sincero plauso dei primi estimatori hanno indotto la Tolli a proseguire sul cammino intrapreso attraverso un'armonica e coerente evoluzione che l'ha condotta dalla dimensione figurativa a quella astratta non senza qualche forma di compromesso fra i due versanti della sua poetica, un compromesso che s'impone allorché' l'afflato lirico attraversa la tela dando vita a soluzioni di estenuato simbolismo.
Tali considerazioni concedono forse troppo ad un'interpretazione del suo lavoro in chiave istintuale. In realtà Tolli, come tutti i più' significativi artisti del secolo scorso, avverte il limite espressivo del naturalismo non in quanto oggetto di rappresentazione ma come limite alla possibilità oltre il fatto iconico un mondo di riflessioni, di idee e di prese di posizione nei confronti della società' attuale. Superato il confine della pura visione, si chiude il mondo delle cose e si apre l'universo delle idee. Infatti, l'attuale stagione artistica di Gabriella Tolli accampa insieme due settori d'impegno, quello di un'ostinata ed intelligente ricerca di nuove soluzioni espressive ed un generoso interesse per gli assunti sociali di un secolo che sta esaltando insieme i segni del benessere e della desolazione.
In anni recenti, il riconoscimento della sua importanza nell'ambito dell'attività artistica Italiana, ha proiettato l'artista verso mete sempre più importanti nel panorama Internazionale come avvenuto nelle positive esperienze a Pechino e di Fukuoka e il Museo di Omuta in Giappone, New York, Venezuela, Malta, Berlino, Parigi, Bruxelles, Miami Florida, Boston, Rode Island, Tbilisi Georgia.
Aldo Maria Pero