Madre Terra – Acrilici e gessi su tela – 50x70cm
Delle micromacromo chiazze aniconiche di svariati colori si impongono con intransigenza su una superficie di una tela in lino, di colore bianco, rettangolare, di chiara matrice geometrica e euclidea, per rappresentare l’ idealizzazione pittografica della Madre Terra, sicche’ la pittrice Gabriella Tolli, utilizza i colori acrilici e i gessi per magnificare attraverso la sua gestualita’ pittorica compulsiva e dinamica un quadro, che puo’essere inserito negli interni programmatici delle tante ricerche pittoriche degli artisti informali e di quelli del Sensorialismo materico, talche’ la pittrice anzidetta non rappresenta sulla tela medesima ivi adoperata da lei stessa l’ ontosignificazione della presenza umana o dei vari obiecta artificiali che si impongono volumetricamente nella realta’ fenomenica, atti a magnificare la possanza sostanziale delle innumerevoli strutture architettoniche che la terra stessa riesce ad accogliere sulla sua superficie, caratterizzata soprattutto anche dalle varie piante, erbe, fiori, fiumi, ruscelli e tanto altro che razionalizzano l’ ordine ontologico di ogni ente, talche’ la pittrice anzidetta, estromette dalla sua gestualita’ pittorica tutto cio’ che possa rimembrare sulla sua tela la rappresentazione iconografica della possanza volumetrica di ogni ente che si impone di conseguenza con il suo peso specifico nella realta’ fenomenica. Si evince a primo acchito, che l’ opera manifesta venga realizzata per ontosignificare tramite i svariati materiali artistici, tali micromacrocromo chiazze aniconiche, e le svariate striature di colori irregolari, verticalizzanti, che si sovrappongono di conseguenza su di esse, dove le linee di contorno esili o massive del primo disegno di base fatto a matita, non sono meditate dalla mente contemplante della pittrice Tolli, poiche’ ella utilizza tali materiali artistici in maniera diretta sulla tela, dove la sua stessa gestualita’ pittorica pone le sue basi iconografiche su delle suggestioni psicologiche provenienti direttamente dall’inconscio, atte a manifestare sul suddetto quadro la magnificenza assoluta della cosidetta pittura del Sogno, dove i suoni e i rumori generati dalle innumerevoli societa’ tecnodigitalizzate non possono essere verificabili, poiche’ lontane e non piu’ percebili nell’anima della suddetta pittrice, nel momento in cui ella si ritrova da sola a dipingere nel suo atelier a Roma. Tali linee di contorno esili o massive vengono estromesse, poiche’ se rivitalizzate e riproposte attraverso i colori acrilici, potrebbero generare per l’ opera sopraddetta una sua introduzione pittografica negli interni della classica prigionia della forma geometrimatematecizzata, impedente in tutto l’ ontosignificazione della pittura informale, per la quale l’opera della Tolli risulta basarsi stilisticamente come tale, nonche’ codeste tecniche pittoriche da ella stesse adoperate per questa sua opera ivi manifesta, sono sono solo funzionali per raggiungere il loro supremo esito, nonche’ quest’ ultimo e’ dedicato alla magnificenza e alla glorificazione della Madre Terra, pianeta questo come tutti da sempre, lievitante in uno spazio buio e oscuro, dove solo la luce generata dai raggi del sole riescono a rischiarare i suoi oggetti coltri e smarriti, che risultano da sempre con le sue tante creature, scaraventati con intransigenza e senza un loro consenso e permesso sulla superficie del pianeta terra anzidetto. La dinamocromoinformalizzazione viene dettata dall’estromissione totalizzante delle linee di contorno, funzionali spesso a rafforzare pittoricamente sulle tante superfici dei quadri, l’ ontosignificazione delle svariate perimetralizzazioni iconografiche degli obiecta e dei soggetti artistici che sono raffigurati dagli innumerevoli artisti informali di ogni tempo nei loro quadri, sicche’ tali micromacrocromo chiazze aniconiche, assieme alle striature irregolari e verticalizzanti, non mettono in risalto la determinazione del tridimensionalismo pittorico, ma contrariarmente a tutto cio’ esse appunto le micromacrocromo chiazze aniconiche assieme alle suddette striature irregolari verticalizzanti, suggeriscono all’occhio dell’ osservatore del quadro, che potrebbe per caso ritrovarsi con il suo spirito e il suo corpo di immanentizzazione terrestre a sostare nei medesimi spazi ontologici accoglienti se stesso e l’opera manifesta, delle idee, che contengono in se stesse, delle nozioni teoretiche, fortemente riconducibili a dei concetti inerenti alla magnificenza della bellezza e della verve che contraddistinguono i bilanciamenti cromoinformali delle opere informali, che non sono fuzionali a immanentizzare la razionalizzazione cromatica negli interni perimetralizzanti delle aeree interne bidimensionalistiche da esse stesse ontosignificate nei svariati non obiecta o soggetti artistici, nonche’ questi ultimi sono raffigurati dalla Tolli in questa sua opera, poiche’ meditati nel suo spirito vegetante. Tali micromacrocromo chiazze aniconiche assieme alle summenzionate striature irregolari verticalizzanti, si autopongono da se’ e solo in funzione per se’ nella mente contemplante della pittrice in questione, per poi essere focalizzate teoricamente nelle sue idee, con la conseguenza di essere esternate con l’ atto pittorico sulla superficie del suo quadro, per magnificare i colori fantasiosi che rappresentano simbolicamente e semanticamente la forza creatrice e rigenerativa della Madre Terra, sicche’ il colore blu rappresenta la sostanza acquatica, mentre il marrone la terra. La Madre Terra permette ai svariati esseri psichici di potere essere ontoconcretizzati nelle innumerevoli nazioni del pianeta terra, dove le forze benevole e malevoli riescono ad imporsi come sostanza nella stessa realtà di appartenza della pittrice Tolli, per sprigionare i loro effetti energetici ovunque essi dimostrano manifestarsi come tali, sicche’ gli stessi, appunto i succitati effetti energetici delle forze del bene e del male potrebbero ontoconcretizzarsi ancor piu’ misteriosamente, attraverso i colori ivi adoperati dalla pittrice in questione nel suo quadro manifesto, per mettere in risalto solo se stessi tramite i suddetti colori l’ opera ivi manifesta nella sua stessa realta’ di appartenenza.
Jean-François Bachis-Pugliese. Semiologo e Critico d’arte. Copyright 2021. Tutti i Diritti Riservati.