Sognare Pollock, colore e scoperta dell'astratto nell'arte di Gabriella Tolli
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Sognare Pollock, colore e scoperta dell'astratto nell'arte di Gabriella Tolli

The Art Insider - 29 ottobre 2021

"Ho sempre voluto dipingere", spiega l'artista. "Ho praticato per anni nel mio tempo libero, coltivando lo stile figurativo. Quando, dopo aver lasciato il mio lavoro, ho scoperto l'astrattismo, non l'ho più abbandonato". Lo stile di Gabriella Tolli è stato paragonato da alcuni critici d'arte a quello di Jackson Pollock o Mark Rothko; per le "gocce" di colore l'una, per i grandi sfondi di colore l'altra. "Sono maestri ideali, irraggiungibili", commenta Gabriella Tolli.

aldo maria peroDa bambina, Gabriella trascorreva le sue vacanze in una casa di campagna alla periferia di Roma, con suo nonno, scultore e pittore; stimolata dalla sua presenza, si è messa alla prova e ha sperimentato ritirandosi: "Ero molto brava a riprodurre i volti", spiega.

L'infanzia di Gabriella è stata tragicamente interrotta dalla morte del padre in un incidente mentre si stava recando al lavoro: "Ho reagito cercando di affrontare la vita, dandomi un atteggiamento positivo", racconta l'artista. Mia madre, in questo senso, è stata un grande esempio per noi, tre figli. Ancora oggi, quando dipingo, cerco di ottenere qualcosa di più da quello che ormai è diventato un vero e proprio lavoro".

Nella prima parte della sua vita, Gabriella fu impiegata prima da una grande compagnia petrolifera e poi da un ente pubblico; per lavoro si occupò di statistica, un campo abbastanza lontano dalla pittura. "Mi è servito crescere e conoscere persone preparate", spiega. Nel frattempo, mantiene vivo il suo interesse per la pittura, sperimentando piuttosto casualmente, ma tenendo il sogno nel cassetto: essere un pittore professionista.

L'occasione si è presentata a lei qualche anno fa, quando ha avuto la possibilità di andare in pensione piuttosto giovane. A quel punto, Gabriella Tolli si dedica totalmente alla pittura; racconta: "Mi sono iscritta al liceo artistico del comune di Roma. E, grazie all'insegnante, ho scoperto la mia vena astratta. Un giorno stavo dipingendo un drappeggio e ho iniziato a piangere: mi sono reso conto che ormai stavo andando così bene da non sentire alcuno stimolo. A quel punto, ho abbandonato la copia e il figurativo, e ho iniziato a riprodurre ciò che vedevo con la forza del colore astratto".resilienza

Gabriella Tolli inizia a viaggiare e partecipa a molte mostre, alcune delle quali organizzate personalmente.
"Dopo ogni viaggio, portavo a casa una nuova ispirazione", dice Gabriella. "Sento il bisogno di esprimere con i colori ciò che vedo; con l'astrattismo, ho scoperto un nuovo mondo interiore.

Secondo un critico d'arte che ha osservato il mio lavoro, ho la capacità di nominare e modellare le cose. Dopo un viaggio in Giappone, ad esempio, ho dipinto una tela intitolata Tzunami. In seguito agli attacchi alle Torri Gemelle, anche se sono stato molte volte a New York, ho sentito il bisogno di riprodurre questo evento in un dipinto intitolato La Grande Mela, che, al centro, ha forti sfumature di rosso in contrasto con il bianco".

Quest'anno Gabriella Tolli ha partecipato alla Triennale d'Arte Contemporanea di Roma, esponendo un'opera dal titolo "Lockdown", concepita durante i lunghi mesi della pandemia: una città ideale pervasa dal nero. Ma il periodo di chiusure forzate, dopo il disorientamento iniziale, le ha suggerito, un altro lavoro, questa volta intitolato "Resilienza"-Resilienza. "Ho immaginato il virus stesso e ho dipinto una tela molto grande con la quale volevo comunicare che, dopo tutto, non ci sarebbe successo nulla di male". E, nel 2021, l'artista esporrà anche a Napoli nella collettiva "Troisi Poeta Massimo".

Tra i suoi obiettivi per il futuro, Gabriella Tolli ha quello di diffondere maggiormente la sua arte, anche attraverso i social. "Mi piacerebbe promuovermi ancora di più", dice Gabriella, "e provare anche a vendere alcuni dipinti. Le istituzioni dovrebbero aiutare noi artisti; è importante poter organizzare mostre importanti che lascino un segno reale".

The Art Insider (www.art-insider.com)